Storia
Nel centro del paese, subito fuori le mura del castello medioevale, contornata da tre ettari di uliveta che circoscrivono l'abitato, si erge una torre seicentesca che cela una suggestiva scala a chiocciola che unisce i tre piani di un antico fabbrica
Nel centro del paese, subito fuori le mura del castello medioevale, contornata da tre ettari di uliveta che circoscrivono l'abitato, si erge una torre seicentesca che cela una suggestiva scala a chiocciola che unisce i tre piani di un antico fabbricato con facciata a pietra e struttura tipica delle abitazioni della campagna toscana.
L' edificio, già adibito a casa colonica del Podere Gioiosa I°, fa parte di un compendio immobiliare che era il cuore della fattoria e che comprendeva, oltre alla villa padronale, la carraia, i granai, il frantoio, il coppaio, la stalla delle mucche, la stalla dei cavalli, la porcilaia, il pollaio, la colombaia, la cantina ed un' ampia cisterna di raccolta delle acque piovane.
Il casale ad uso abitativo, adiacente alla casa padronale, era solitamente destinato al personale del quale la proprietà aveva particolare fiducia: con il nome "Gelinda" si è voluto ricordare una fedele collaboratrice che per molti anni vi ha abitato.
Con una ristrutturazione che ha scrupolosamente rispettato la sua tipologia architettonica e mantenuto i materiali originali , nel casale sono state ricavate sei ampie camere doppie, tutte con bagno, elegantemente arredate con mobili, tappeti e dipinti d'epoca per lo più rinvenuti nei magazzini della fattoria ed accuratamente restaurati.
Nei vecchi granai sono stati ricavati ampi spazi riservati agli ospiti, nei quali , periodicamente, MussiArte -
www.mussiarte.it - organizza esposizioni dedicate ad artisti contemporanei.
D'estate, per ripararsi dal sole cocente, è piacevole rilassarsi al fresco sotto la carraia mentre verso sera, in un' area attrezzata all' ombra di una vecchia pianta di fico, e' incantevole gustare un aperitivo godendo di un panorama unico che spazia dal mare alle colline retrostanti; dall'Elba alla bandita della Magona sino ai siti archeologici etruschi di Casal Vecchio e della Nocera.
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